Intervista a Vito Franchini

Pubblicato il 29 dicembre 2024 alle ore 11:27

Oggi a sorpresa per voi abbiamo avuto il piacere di intervistare Vito Franchini, autore per Giunti Editore.

Iniziamo non con delle domande, ma bensì con una sua breve presentazione.

Mi chiamo Vito Franchini, ho 20 anni da parecchio tempo, mi considero uno scrittore solo perchè una volta all'anno circa le librerie vengono inondate di libri scritti da me. Nella vita faccio tutt'altro (un lavoraccio truce ma anche molto interessante), quindi posso ancora permettermi di considerare la scrittura un (nobile) hobby.

1. Quando hai iniziato a scrivere?

Ti direi poco prima di diventare maggiorenne. Non avevo idee vincenti, mi veniva solo particolarmente facile scrivere in maniera corretta e fluida. Le prime storie hanno avuto gestazioni di anni e anni, poi mi sono sciolto.

2. Quando sei diventato scrittore?

Il 27 gennaio 2021, giorno di pubblicazione del mio primo romanzo professionale con Giunti Editore, "Il predatore di Anime", tuttora il mio più grande successo.

3. Perché hai deciso di diventare scrittore?

Perchè costa meno di andare dallo psicologo. Questa battuta, peraltro non mia, contiene una parte di verità, ma la vera risposta alla tua domanda non c'è. Ritengo di esserlo sempre stato, in qualche modo. Scrittori, ma soprattutto narratori, secondo me si nasce.

4.Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere indipendente?

Sono stato indipendente per 10 anni circa, e ho pubblicato 4 romanzi e 1 saggio musicale. Ero discretamente contento del giro che si era creato attorno a me, poi quando Giunti mi ha "scoperto" e portato nelle librerie, ho nettamente cambiato marcia. Se un giorno non mi pubblicheranno più le grandi case, tornerò indipendente, felice della grande opportunità che ho avuto.

5. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?

Inizialmente i miei professori, al liceo, che mi hanno convinto di avere una dote non così comune. Certo, nessuno pensava di aver trovato il nuovo Pirandello, ma molti di loro mi consideravano il più dotato dei loro studenti. Sono stato, poi, un lettore ossessivo, soprattutto di alcuni generi (avventura), quindi mi è parso naturale provare a immergermi in quel mare che mi aveva fatto navigare così lontano con la mente.

6. Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?

Io non costruisco in maniera scolastica, con schemi o studi a tavolino. Mi siedo davanti al laptop con un'idea di base, e il resto viene fuori in maniera spontanea, molto naturale, per certi versi sorprendente. Sui personaggi lavoro invece un po' di più, ma spesso in corso di stesura. Se mi vengono in mente nuove caratteristiche da affibbiare loro, torno indietro e aggiusto in base alle novità estemporanee. E' un metodo decisamente sconclusionato, ma funziona quindi a me sta bene.

7. Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?

I personaggi sono funzionali alla trama, e non viceversa. Va anche detto che una trama, anche valida, senza personaggi che lasciano il segno rischia di perdere mordente. Rivelo un trucco che mi è stato insegnato da chi fa editing da tanti anni: un personaggio deve rimanere impresso, nel bene o nel male. Se devi scegliere.... prediligi il male.

8. Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?

Nessuna. Scrivere è il momento più bello della giornata, quello che agogni quando sei al lavoro. Come ho già detto, mi viene tutto particolarmente naturale, non trovo ostacoli, di solito. Devo dire che sono fortunato, è l'approccio migliore alla scrittura, questo.

9. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?

Il ticchettio martellante delle mie dita sulla tastiera. Scrivo velocissimo, quasi in preda a un vortice. Il silenzio aiuta, di notte vado come un treno.

10. Quanti libri hai scritto finora?

Una dozzina. Pubblicati professionalmente ad oggi 4, ma il quinto è in arrivo nel 2025.

11.Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?

Forse "Il 9 che uccide", perchè vi ho versato all'interno gran parte delle mie passioni.

12.Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?

Sarà il proseguo della trama di "Tigre d'Africa", pubblicato nel 2023. Si tratta di una sorta di saga familiare ambientata nell'Africa del 1700. Tante passioni, avventure, e territori inesplorati da scoprire.

13. Dove trovi le idee per i tuoi libri?

Sono uno scippatore professionista. Rubo frasi, aneddoti, storie e accadimenti da chiunque mi circonda. Il mio lavoro, inoltre, aiuta molto... ma permettimi di mantenere un minimo di riserbo.

14. Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?

Quando ero un indipendente ci rimanevo davvero male, tanto da non dormirci. Quando il volume dei miei lettori è salito copiosamente, ho smesso. Le critiche sono fisiologiche, vanno prese con il giusto distacco, tanto quanto le esaltazioni. Tuttora, però, ci rimango male se deludo persone che conosco, a me vicine. Poi, comunque, passa.

15. Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?

Non so cosa sia. Ho il problema opposto... tanto da scrivere e, spesso, troppo poco tempo per farlo.

 

16. Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un

film?

Nardo Baggio, il mio personaggio principale, calzerebbe a pennello a Favino, ne sono certo. Alcuni mi hanno suggerito anche Argentero. Non direi di no. Per Sabina, la co-protagonista, non saprei dire. Occorre che sia di media statura, molto bella e col caschetto nero. Apriamo i casting e stiamo a vedere.

17. I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?

In un primo momento no. Ora mi sono dovuto ricredere, perchè esiste un movimento molto giovane e frizzante che si occupa di libri sui social, e ho capito che restarne fuori sarebbe davvero poco intelligente.

18.I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?

Sì, molti. Ormai sono un po' troppi e non riesco a dedicare a ognuno lo spazio che vorrei, ma penso di non aver mai bucato una risposta ad alcuno. Ricevo molte email, soprattutto, ma recentemente ho investito un po' di tempo sui social e in quel caso è tutto molto più immediato. Venitemi a trovare, e facciamo due chiacchiere. Se riuscite a mettermi in difficoltà, a sottolineare qualcosa che non vi è andato di ciò che ho scritto... mi fate contento.

19. Preferisci libri cartacei o ebook?

Cartacei, senza dubbio. Ho l'ebook e lo uso, ma i capolavori preferisco conservarli in una libreria tradizionale.

20. Quale autore famoso ritieni migliore?

Wilbur Smith, senza dubbio. Un totem.

21. La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?

All'inizio remavano un po' contro, perchè mi porta via tempo prezioso. Quando la cosa ha raggiunto dimensioni importanti si sono tutti schierati al mio fianco, e sono i miei primi lettori. Non è cosa così consueta quella di avere a tavola un tizio che ti può portare in tutte le librerie, se vuole.

22. Che consiglio dai ai nuovi autori?

Di non aspettare di essere illuminati dal faro del fato. Se rileggendovi ciò che avete scritto è più valido di come lo avete pensato prima di buttarlo giù, occorre solo trovare qualcuno di bene inserito che sia d'accordo con voi. Reperire buoni lavori è l'obiettivo principale degli editori, continuate a proporvi senza sosta. Se non va, l'autopubblicazione, oggi, garantisce ottime soddisfazioni comunque. Occhio però: la lingua non va maltrattata. L'italiano è uno strumento pregiato, va rispettato e utilizzato con metodo, passione e cura. Se qualcuno vi fa notare errori, storture, tentennamenti lessicali, non offendetevi, ma lavorate sodo per limare via le imperfezioni.

23. Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?

Di pubblicarne dieci in autonomia e cercare di capire se la cosa può funzionare dai primi feedback di sconosciuti. Per le nostre zie siamo tutti bravi, occorre testarsi lontano da casa.

 

"E' stato divertente rispondere a così tante domande. Gradirei me ne faceste ancora, prossimamente. Promesso?

Un inchino a voi tutti." Vito Franchini

VI RINGRAZIAMO PER AVERCI SEGUITO E PER AVER LETTO LE PAROLE DI VITO FRANCHINI, ADESSO VI CHIEDIAMO DI AGGIUNGERE UN COMMENTO E UNA VALUTAZIONE PER CAPIRE SE VI PIACCIONO QUESTO TIPO DI INTERVISTE


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