
Dopo tanto tempo torniamo con un'altra intervista!
Cominciamo con una sua breve presentazione.
Mi chiamo Hilda Mirabile, ho 42 anni, e il mio primo romanzo è IL LUPO E LUNA. Amo leggere, viaggiare, la Sardegna, le moto. Ovviamente, anche la scrittura è una mia passione da sempre. Per questo motivo, ho deciso di percorrere questa strada, e scrivere il libro grazie al quale ho capito che la scrittura può diventare qualcosa di più serio rispetto a un passatempo. Senza perdere la spensieratezza e la sensazione di scrivere per gioco!
1. Quando hai iniziato a scrivere?
Scrivo da molti anni, ma solo per hobby, nulla di serio. Poi, la storia ha preso forma e vita, e quello che ho fatto è stato tradurla in un romanzo. Sono un’autodidatta, dunque all’inizio non è stata una passeggiata. Ho cominciato senza molta convinzione, solo per provarci e vedere cosa veniva fuori. Col passare del tempo, ho capito di essere in grado di scrivere un romanzo dall’inizio alla fine, e questo mi ha spronata a metterci sempre maggiore impegno.
2. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
La fantasia, indubbiamente. Le idee mi si affollano per la testa da molti anni, ma fantasticare non è scrivere. Ad un certo punto, ho capito che se volevo far conoscere la mia idea potevo scriverne un romanzo. Ho cominciato a scrivere per dare vita alla storia e renderla accessibile e conosciuta. Possibilmente amata.
3. Quando sei diventato scrittore?
Onestamente, per ora, non saprei se fregiarmi del titolo di “scrittrice”. Di certo, sono partita con molta determinazione e spero di migliorare sempre di più.
4. Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere indipendente?
Il mio romanzo è stato pubblicato da Pubme nella collana Policromia, con la mediazione del Csu, il collettivo scrittori uniti, che ha creduto in me e che ringrazio di cuore. Finora, la mia esperienza con casa editrice è positiva, mi trovo bene e credo che pubblicherò ancora in questa modalità. Stimo molto gli autori indipendenti, ma per adesso preferisco avere una sorta di supporto.
5. Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?
Se devo essere onesta, non ho mai sperimentato il blocco dello scrittore. Quando ho cominciato a scrivere, mi ci sono buttata a capofitto e la storia era già strutturata dall’inizio alla fine. Prima di iniziare la stesura, ho scritto uno “scheletro” e mi sono attenuta abbastanza fedelmente a quell’impostazione. Il blocco è subentrato successivamente, si può definire blocco dell’editing. In pratica, ho fatto fatica a modificare quello che non mi convinceva, tagliare le scene che allungavano la storia senza aggiungere nulla.
6. Perché hai deciso di diventare scrittore?
Per passione, gioco e necessità. Mi piace scrivere per dare vita alle mie fantasiose idee. Tentare la strada della scrittura è una sfida, che mi rende ogni giorno più forte e orgogliosa.
7. Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?
Non ho una tecnica, onestamente. Sia i personaggi che la trama sono frutto della mia immaginazione, dunque quello che devo fare e renderli coerenti e credibili. La trama è andata componendosi negli anni, senza neanche accorgermene sono giunta a un finale. Poi, c’è stato solo da limare e dare una ripulita per rendere la storia convertibile in un romanzo vero e proprio.
8. Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?
Sia la trama che i personaggi sono componenti essenziali per me, però la creazione parte sempre dai personaggi. La trama diventa quasi una scenografia in cui vivono, agiscono e si esprimono i personaggi in tutta la loro complessità. In un certo senso, la trama “spiega” i miei personaggi. Io stessa, spesso, nei romanzi che leggo m’innamoro dei personaggi, e la trama, anche se non è eccezionale, non rovina il bel ricordo che ne conservo.
9. Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?
Sinceramente, non ho ancora ricevuto recensioni negative. Non posso dire con certezza come le gestirei. Credo però che me ne farei una ragione. Ognuno ha i suoi gusti e non si può piacere a tutti. C’è un genere di lettore dal quale bisogna aspettarsi delle critiche, ovvero quello che abitualmente non legge libri che raccontano storie simili a quelle che scrivi tu.
10. Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?
Durante il processo di scrittura, inteso come prima stesura del manoscritto, non ho incontrato particolari ostacoli. Forse, il motivo è che ero così entusiasta che andavo avanti come un treno, i personaggi e la trama erano già così cristallini che mi bastava metterli per iscritto e dare completo sfogo alla fantasia. Al termine della prima stesura, mi sono ritrovata con un romanzo lunghissimo e in quel momento è arrivata la parte più difficile dell’editing.

11. Quanti libri hai scritto finora?
Ho scritto IL LUPO E LUNA. Il mio primo romanzo.
12. Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?
Per adesso, non posso fare paragoni.
13. Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?
Ho già un sacco di idee in mente per il seguito de IL LUPO E LUNA. Il finale lascia aperte alcune porte, anche se la storia potrebbe concludersi anche in quel modo. Dopo l’ultima pagina, al lettore farebbe piacere sapere come continua e si sviluppa la storia, soprattutto dei due protagonisti. Questo mi è stato detto da alcune persone che hanno letto il romanzo. All’inizio, quando avevo cominciato a immaginare questa storia, si componeva proprio di 3 parti. Adesso, non so se verrà fuori una trilogia, ma sicuramente l’intenzione c’è e anche parecchio materiale, che aspetta solo che io mi metta d’impegno e inizi a scrivere un’altra volta.
14. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?
Senza dubbio, la musica. A volte penso che senza sottofondo musicale, il libro sarebbe stato diverso, tanto è connessa con la storia. Musica di ogni genere ha ispirato la scrittura di questa storia. Ogni scena mi ricorda una canzone in particolare, quella che ascoltavo mentre scrivevo, perché le ha dato un’impronta unica, generando in me emozioni indimenticabili.
15. Dove trovi le idee per i tuoi libri?
Nella vita quotidiana, ma non copio nulla di sana pianta. Si tratta solo di uno spunto, poi io ci gioco e la plasmo fino a renderla come intendo rappresentarla. Incontri, conversazioni, luoghi che frequento o magari davanti ai quali passo solo davanti casualmente mi ispirano e poi io comincio a fantasticare e dar loro una connotazione tutta mia. Per quanto riguarda i personaggi, invece, sono totalmente frutto della mia inventiva, in quanto non mi sono mai imbattuta in persone simili ai personaggi che ho creato.
16. Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un film?
All’inizio della genesi di questo romanzo, il protagonista maschile, Christian, aveva un volto. Col passare del tempo è cambiato, fino ad assumere le sembianze attuali e definitive. Casualmente, mi sono imbattuta in questo modello/attore, Simone Susinna, sui social e in lui ho riconosciuto Christian. Per quanto riguarda la protagonista femminile, Luna, la sua fisionomia e il suo viso mi sono ben chiari, ma non sono riuscita a trovare la sua copia in carne e ossa. Una giovane attrice coi capelli castani ondulati e gli occhi azzurri sarebbe perfetta.

17. I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?
Decisamente sì, al momento sono la principale fonte di visibilità per giungere ai lettori. Prima della pubblicazione, io non ero assidua frequentatrice di social, solo ultimamente ho cominciato a prenderci più confidenza. Non si può negare che, al giorno d’oggi, sono la via più rapida per raggiungere un pubblico vasto, ma è anche necessario essere in grado di utilizzarli nel modo migliore.
18. Che consiglio dai ai nuovi autori?
Leggere, leggere, leggere, innanzitutto. E’ un’ottima scuola. Poi darei lo stesso consiglio che ho dato a me stessa: se hai una buona idea in testa, provaci, non si sa mai come può andare a finire. Ci potrebbero essere grandi soddisfazioni, dietro l’angolo.
19. Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?
Direi di buttarsi, provare a scrivere qualche pagina, anche solo per sfizio. Inoltre, circondarsi di persone che se ne intendono desiderose di condividere il sapere può fare la differenza. Non avere paura di dare modo agli esperti di giudicare il romanzo, perché spesso riescono a dargli la forma migliore.
20. Quale autore famoso ritieni migliore?
Tutti gli autori di noir nordici. Il giallo è il mio genere preferito, anzi, si può dire che leggo solo quello. Occasionalmente, su suggerimento allargo un po’ gli orizzonti, ma è molto raro e chi mi consiglia dev’essere perfettamente in linea con i miei gusti.
21. I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?
Qualche lettore mi ha contattato e le recensioni, per fortuna, sono state positive. Per una scrittrice emergente, il contatto con i lettori è essenziale così come le recensioni.
22. Preferisci libri cartacei o ebook?
Preferisco i libri cartacei, ma acquisto così tanti libri che non saprei dove metterli in casa. L’ebook mi permette di comprare tutti i libri che voglio senza limiti di spazio, in quanto la capienza è quasi infinita.
23. La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?
Sì assolutamente, ricevo supporto da parte di mia madre, in particolare. Anche mia zia e mia sorella sono grandi fan, così come mio marito che, durante la stesura del romanzo tentava di darmi suggerimenti. Forse qualcuno l’ho anche accettato!
Ringrazio il club del libro per quest’intervista e proposta di collaborazione.
Supportare e promuovere gli autori emergenti è un obiettivo onorevole che merita rispetto.
Grazie alle persone che leggeranno la mia intervista, e il mio libro
Hilda
VI RINGRAZIAMO PER AVERCI SEGUITO E PER AVER LETTO LE PAROLE DI HILDA, ADESSO VI CHIEDIAMO DI AGGIUNGERE UN COMMENTO E UNA VALUTAZIONE PER CAPIRE SE VI PIACCIONO QUESTO TIPO DI INTERVISTE!
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