Buon pomeriggio, oggi abbiamo il piacere di leggere l'intervista di Selvaggia Frey autrice di Dark Side, lost souls.

Buongiorno a tutti e grazie per questa opportunità. Sono Selvaggia Frey, nome d’arte, sono toscana e ho studiato Lingua, Letteratura e Cultura italiana, conseguendo la laurea in linguistica. Amo viaggiare, leggere e lavoro come insegnante presso un doposcuola dove aiutiamo ragazzi con disturbi dell’apprendimento a superare le difficoltà scolastiche. Sono mamma di una bellissima bambina e spero che un giorno anche lei possa apprezzare la bellezza di volare con la fantasia tra le pagine di un libro.
1. Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere da bambina: mi piaceva battere a macchina con la mia Olivetti dei brevi pensierini che regalavo ai clienti di mio padre. A quindici anni composi un primo romanzo che non ha mai visto la luce e chissà… non è mai troppo tardi!!
Presi comunque coraggio per pubblicare lo scorso anno, quando mi imbarcai nella mia bellissima avventura.
2. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
Mi ha fatto avvicinare un testo che adoravo da bambina e conservo tutt’ora: “Un anno a Boscodirovo”, di Jill Barklem. Una raccolta di storie illustrate su una famiglia di topolini. Ero così affascinata dalle immagini che mi scaturiva nella mente da voler condividere la mia meraviglia con gli altri.
3. Quando sei diventata scrittore?
Non credo di poter dare una data precisa, piuttosto posso dire di aver iniziato a volermi cimentare nella scrittura quando ho scoperto che riusciva ad alleviare l’ansia che mi attanagliava dovuta a una situazione familiare difficile. Avevo quindici anni, allora, e la scrittura mi aiutò moltissimo. Purtroppo, però, non avevo ancora maturato abbastanza fiducia in me stessa, così ciò che scrissi allora è rimasto nel cassetto.

4. Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere indipendente?
Ho attualmente un romanzo in valutazione presso le Case Editrici e non mi dispiacerebbe affatto essere pubblicata “ufficialmente”. È stata un’esperienza bellissima, la pubblicazione indipendente, con la quale sono stata selezionata per il Salone del Libro di Torino 2024, ma mi piacerebbe molto poter intraprendere anche strade differenti.
5. Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?
Sinceramente, non l’ho mai vissuto pienamente. Mi sono trovata magari a rallentare nella stesura e sentirmi sopraffatta da un progetto all’apparenza troppo impegnativo, ma si è trattato di un momento temporaneo. In generale, la scalettatura iniziale e l’organizzazione è ciò che mi salva sempre dal trovarmi impelagata in situazioni stagnanti. Poi, che segua o meno la scaletta, questo è tutto da vedere!
6.Perché hai deciso di diventare scrittore?
Semplicemente perché mi piacerebbe poter far volare la mente dei lettori allo stesso modo in cui i libri fanno volare la mia e mi fanno divenire quando un pirata, quando un domatore di draghi, quando un’eroina camaleontica. È bellissimo!
7. Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?
La trama, per me, è una fotografia. Può nascere da un’immagine, da un oggetto oppure da un sogno, quasi sempre a occhi aperti. La butto giù, suddividendola poi in capitoli e scalettandola aggiungendo i dovuti particolari.
Ai personaggi dedico più attenzione: li ancoro a un “prestavolto” per non confondermi con certi dettagli e li costruisco in modo tale che, durante la narrazione, subiscano un’evoluzione, sia essa in direzione positiva che negativa. Non amo troppo i personaggi “corali” e preferisco che ognuno abbia un ruolo preciso e definito. Meglio pochi e ben definiti, che tanti e disorganizzati.
8. Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?
Per me è assolutamente essenziale il personaggio. Mi sono trovata svariate volte a cambiare la trama che avevo pensato per plasmarla a seconda dell’evoluzione che il mio personaggio stava affrontando. Non modello mai il personaggio a seconda della direzione che la trama prenderà. Pensa che, inizialmente, uno degli antagonisti peggiori era persino un aiutante! Ma la sua evoluzione mi ha portato a direzionare la trama in modo differente… e ha funzionato benissimo!
9. Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?
Le accolgo molto volentieri! Quando una persona inizia un percorso, come dico sempre alla mia bambina, presupporre di avere già la conoscenza e l’esperienza complete preclude la possibilità di imparare. Pertanto, se, come è avvenuto, mi sono state mosse critiche sul mio testo, le ho sempre accolte, chiedendo dettagli a coloro che le avevano mosse e cercando di migliorare di modo da poter attendere anche le aspettative dei lettori più esigenti. Alcune critiche mi hanno insegnato molto!

10. Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?
Assolutamente frenarmi quando sono in dirittura d’arrivo. Quando arrivo agli ultimi tre o quattro capitoli finali vengo solitamente presa da una frenesia difficile da contenere ma che, se abbandonata a sé stessa, mi porterebbe inevitabilmente a stendere passaggi troppo superficiali. Ci vuole calma e tanta pazienza.
11. Che consiglio dai ai nuovi autori?
Il mio consiglio è quello di leggere. Tanto e tanti generi diversi. Poiché ogni testo arricchire il nostro bagaglio di conoscenze e farci avvicinare a espedienti che non conoscevamo. E poi… la scaletta, ragazzi. Fate la scaletta! Risolverete un milione di problemi.
12. Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?
Consiglierei di avere la calma e l’autocontrollo necessari per revisionare il testo nel migliore dei modi possibili, prima della pubblicazione. Sia essa in self o con CE. E quando parlo di revisione, intendo la cura di ogni singolo dettaglio compresi impaginazione, interlinea, margini e tutto quanto possa concorrere all’ottima immagine del testo. D’altronde, la prima impressione è quella che conta in tantissimi casi.
13. Quanti libri hai scritto finora?
Per ora ne ho scritti tre. Uno terminato pochi giorni fa e in fase di revisione. Tre testi, tre sfide diverse.
14. Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?
Il mio favorito, al momento, è il romanzo che ho appena terminato. Si tratta di un paranormal a sfondo storico, basato su una delle leggende più conosciute del mio territorio. È stata una sfida, per me, che ha dato ottimi frutti e spero riceva la giusta attenzione. Ma non posso rilasciarmi anticipazioni!
15. Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?
In programma ci sono tantissimi progetti, ma uno in particolare mi affascina tantissimo: sto procedendo alla scalettatura di un quattro mani, altra sfida per me, poiché si tratta di un tipo di collaborazione che ancora non ho affrontato. La trama mi piace tantissimo, vi posso solamente anticipare che sarà di nuovo un fantasy!
16. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?
La notte. Il momento migliore, per me, per scrivere è quando tutti dormono, nel silenzio assoluto, quando intravedo la luna dalla finestra e sono da sola con i miei pensieri.
17. Quale autore famoso ritieni migliore?
Il migliore, per me che divoro qualsiasi genere di romanzo, non esiste. Tra i miei preferiti in assoluto posso annoverare: J.R.R. Tolkien, Wilbur Smith, Joël Dicker. Anche Tahereh Mafi mi ha dato grandi soddisfazioni.
18. Dove trovi le idee per i tuoi libri?
Dalle cose più disparate!! La trama di “Annabelle, la piuma bianca” mi è nata dopo aver incontrato, per caso, sul mio cammino una piuma di colomba che avrebbe avuto tutte le carte in regola per essere un calamo in miniatura.
19. Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un film?
Beh, Adam è calcato ovviamente su un giovanissimo Ian Somerhalder, mentre Leah potrebbe essere tranquillamente interpretata da Nathalie Portman. Per Malek avrei scelto il coreano Kim Woo-bin, mentre per Lucinda sarebbe perfetta Bella Thorne. Il Jack Nicholson dei tempi d’oro di Shinig sarebbe il mio perfetto Asmodeo.

20. La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?
Molto. Mia madre e mia zia sono le mie prime beta readers e non sapete quanto mi mette in imbarazzo quando arrivano a quella scena un po’ piccante che ho scritto… mi sotterrerei sotto i cuscini del divano! Mia zia è un vulcano di ottimismo e mia mamma, beh era insegnante di lingua italiana, pertanto chi meglio di lei può aiutarmi a scovare l’errore?
21. I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?
Sono stata contattata in più di un’occasione all’uscita della prima edizione di Darksie Lost Souls (all’epoca Darkside Anime Perdute) e, oltre a complimenti e osservazioni, la richiesta è stata sempre la stessa: VOGLIO IL SEGUITO! E li accontenterò, promesso!
22. I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?
Possiamo dire che i social media siano un ottimo trampolino di lancio in moltissimi settori, oggigiorno, e un ottimo modo per farsi conoscere più facilmente. Inoltre, sono divertenti da utilizzare, attraverso la creazione di contenuti sempre diversi. Possono, se vogliamo, anche fornire un feedback sul percorso che stiamo intraprendendo, lasciandoci intuire se siamo nella giusta direzione e permettendoci di “aggiustare il tiro”.
"Il processo creativo è quanto di più bello, coinvolgente ed emozionante ci possa essere per elevare la nostra mente. E aprirsi a nuovi mondi e nuove aspettative è senza dubbio un bellissimo regalo che facciamo a noi stessi.
Il nostro patrimonio linguistico è a rischio e solo noi possiamo coltivarlo in modo tale che non si estingua mai.
Vorrei concludere con una frase che rispecchia molto la mia idea di lettura: il grande Umberto Eco disse “La lettura è un’immortalità all’indietro”. E cosa ci può essere di più vero?
Un grazie enorme e un saluto a tutti quanti.
A presto!!"
Selvaggia Frey
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Commenti
Vi ringrazio infinitamente per l’opportunità!!! Sono così emozionata! 🥰