Intervista a Deborah Ascolese

Pubblicato il 7 agosto 2025 alle ore 15:24

Buon Agosto a tutti voi lettori che ci seguite, oggi vi presentiamo una nuova autrice.

Iniziamo con una sua presentazione!

"Sono nata nel 1988 e Bologna è la città che mi ha cresciuta.
Dopo una laurea triennale in Lettere Moderne e una magistrale in Italianistica, ho lavorato come giornalista e SEO copywriter, firmando articoli, interviste e anche qualche racconto.                  Dal 2015 vivo all’estero, prima a Malta e ora in Portogallo, dove lavoro come SEO e Project Manager (fortunatamente da remoto).
Creature della Notte è il mio romanzo d’esordio: una storia di scelte e identità, dove tradizione e memoria si intrecciano nella cornice di una Bologna magica.
Qualche curiosità su di me: ho due gatti, colleziono tarocchi e pratico yoga da oltrequindici anni."

1. Quando hai iniziato a scrivere?
Credo che il mio primo approccio alla scrittura sia stato il classico diario segreto. Poi durante l’adolescenza ho scritto qualche racconto qua e là e infine, all’università, ho iniziato a scrivere articoli per riviste online. Da lì è cominciato il mio percorso nel
mondo del lavoro: prima come giornalista pubblicista, poi come SEO copywriter e, infine, come SEO Manager. Nel frattempo, ho continuato a coltivare la scrittura creativa, frequentando corsi, tra cui uno alla Scuola Holden, e dedicandomi a racconti e storie brevi. Creature della Notte è il mio primo romanzo, la mia prima vera prova con una scrittura lunga. Era un’idea che avevo in testa da tempo, ma è solo un paio di anni fa che ho trovato lo slancio giusto per iniziare a scriverla davvero.
2. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
Ciò che mi ha fatto avvicinare alla scrittura è stato leggere. La lettura per me è sempre stata una via di fuga dalla realtà, o forse un modo per guardarla da prospettive diverse. Credo che a un certo punto ci sia stato quasi un processo osmotico: assorbendo le parole, le storie e i personaggi altrui, ho iniziato a crearne di miei.
3. Quando sei diventato scrittore?

A dire il vero, anche se ho avuto a che fare con la scrittura per buona parte della mia vita lavorativa, non riesco a definirmi ancora una “scrittrice”. Se proprio devo scegliere un’etichetta, forse storyteller è quella che mi somiglia di più. Negli anni, la scrittura è sempre stata per me un modo per raccontare: che si trattasse di una storia inventata, di un articolo di approfondimento o di un contenuto per il web.
4. Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere indipendente?
Bella domanda. Prima di scegliere di pubblicare autonomamente Creature della Notte, avevo ricevuto qualche proposta da editori, ma ho deciso di declinarle. Pubblicare in modo indipendente mi ha dato la possibilità di essere coinvolta in ogni fase del progetto e, soprattutto, mi sta insegnando moltissimo su cosa vuol dire pubblicare un libro: dalla realizzazione della copertina alla promozione. Non escludo affatto l’idea di lavorare con una casa editrice in futuro, anzi. Ma dipende tutto da chi c’è dall’altra parte, dalla linea editoriale e da quanto rispetto viene dato al libro e a chi lo ha scritto.

5. Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?
Non me ne faccio una colpa: se capita, mi prendo una pausa e aspetto che passi. Di solito cerco di riavvicinarmi al testo in modo indiretto, immergendomi nell’atmosfera di quello che voglio scrivere. A volte basta ascoltare la musica giusta, riguardare un film, rileggere un libro o tornare in un luogo che ha ispirato quello che voglio raccontare.
6. Perché hai deciso di diventare scrittore?
Non l’ho deciso, è capitato. Il desiderio di raccontare e dare vita a personaggi, situazioni e storie è sempre stato una parte di me.
7. I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?
Per ora i miei profili personali sono separati da quelli dedicati al libro. Diciamo che Creature della Notte ha un suo piccolo Ufficio Stampa, mentre io, come autrice, rimango un po’ più defilata. Preferisco mettere al centro il libro, più che me stessa.

8. Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?
Di solito tutto parte dai personaggi. Immagino prima loro: la voce, la personalità, il modo di fare. La trama, invece, arriva dopo, come una rete che cerco di costruire attorno a loro, seguendo quello che le azioni e le scelte che prendono.
9. Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?

I personaggi, sempre. Posso modificare la trama mille volte, ma se i personaggi non funzionano, la storia non regge. Sono loro a far muovere tutto: relazioni, scelte, conflitti. La trama viene dopo, quasi di conseguenza.

10. Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?
Mentirei se dicessi che non mi interessano. Ma cerco di prenderle come spunti per migliorare, sempre che siano poste con rispetto.
11. Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?
Mettere insieme tutti gli elementi in modo coerente: personaggi, trama, struttura, tono, ritmo… È un lavoro di incastro continuo, e richiede una quantità di energia mentale non indifferente.
12. Che consiglio dai ai nuovi autori?
Di buttarsi e cominciare a scrivere. C’è sempre tempo per riscrivere, rivedere e migliorare. Ma se non si parte, le storie restano ferme nella testa. Mettere giù le idee, anche in modo disordinato, è il primo passo: pian piano tutto prenderà forma.
13. Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?
Consiglierei di valutare bene tutte le opzioni: self publishing, piccola o grande casa editrice. Ogni strada ha pro e contro, l’importante è sapere cosa si cerca.
14. Quanti libri hai scritto finora?
Creature della Notte è il mio primo romanzo. In passato ho scritto e pubblicato racconti e due brevi storie per bambini, ma questa è la mia prima esperienza con una narrazione lunga.
15. Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?
Creature della Notte è sicuramente quello che mi è piaciuto di più scrivere. È stato il mio primo vero progetto lungo e mi ha permesso di intrecciare luoghi e situazioni reali del mio passato in un contesto magico. Scriverlo è stato anche un modo per
rivivere alcune emozioni e, in certi casi, superarne altre.
16. Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?
Posso dire che sarà sempre una storia con elementi di realismo magico, ma con un tono più tagliente e diretto. È ancora in fase embrionale, ma l’idea ruota attorno a concetti come realtà parallele e viaggi nel tempo, in un contesto molto quotidiano.
17. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?
Devo confessare che ho l’ADHD, quindi la concentrazione non è sempre dalla mia parte. Ho imparato a non forzare troppo: se non è il momento, non insisto. Ma quando arriva quell’ondata di hyperfocus, riesco a scrivere per ore, completamente immersa in quello che sto facendo.

18. Quale autore famoso ritieni migliore?
Difficile sceglierne uno solo. Ne dirò tre, ognuno per una ragione diversa. Emily Brontë, per l’intensità emotiva delle relazioni.
Raymond Carver, perché dimostra come si possa dire moltissimo con pochissimo. E Niccolò Ammaniti, per la capacità di raccontare personaggi al limite del disagio e dell’assurdo con una lingua viva e tagliente.
19. Dove trovi le idee per i tuoi libri?
Difficile dirlo con precisione. Di solito nasce tutto da un’emozione forte o da una situazione vissuta che mi ha lasciato il segno. Quello è il germe di tutto. Ma poi si trasforma, cambia pelle e prende direzioni inaspettate.
20. Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un film?
Ottima domanda, anche perché mentre scrivevo, alcune scene le immaginavo proprio
come se fossero in un film. Dan avrebbe il volto di Timothée Chalamet: ha quel mix perfetto tra vulnerabilità, mistero e una certa sfacciataggine. Lene, invece, potrebbe essere interpretata da Zendaya: indipendente, magnetica, con quella sicurezza naturale e disinvolta. Per Viola, la protagonista, ci vorrebbe un’attrice capace di esprimere fragilità e profondità allo stesso tempo. Qualcuna che all’inizio si mostri quasi in punta di piedi, ma che piano piano riveli tutta la sua forza: direi, Matilde De Angelis, che è di
Bologna proprio come Viola.
21. La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?
Sì, la mia famiglia ha sempre saputo che scrivere è una mia grande passione e mi ha sempre supportata in questo. Quanto al loro giudizio sulla mia scrittura… dovreste chiederlo a loro! Non credo di averglielo mai chiesto davvero.
22. I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?
A parte tramite recensioni, non ho ancora avuto contatti diretti con chi ha letto Creature della Notte. Ma mi farebbe molto piacere.

 

 

 

Grazie per avermi dato lo spazio per raccontarmi. Se vi va di entrare nel mio mondo, Creature della Notte vi aspetta con la sua Bologna magica e una playlist da ascoltare mentre leggete. E se vi andrà di scrivermi dopo averlo letto, fatelo!                                       Ne sarei davvero felice.

Deborah Ascolese


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