Intervista ad Erika Barbieri

Pubblicato il 3 ottobre 2025 alle ore 19:39

Non ci fermiamo mai, per voi nuova intervista!

Buongiorno a tuttÉ™, mi chiamo Barbieri Erika. Sono nata il 26 dicembre 1987 in un piccolo paesino della provincia di Novara, sono una fisioterapista con la passione per la lettura (romance e thriller psicologici), la scrittura e il disegno. Amo i profumi e i colori della natura – l’autunno è la mia stagione preferita – e adoro il Natale.

1. Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere il mio primo romanzo a febbraio 2021.
2. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
La mia materia preferita è sempre stata l’italiano: amavo scrivere i temi. Penso che la mia passione sia nata alle scuole elementari, durante la prova finale di quinta (avevo immaginato di essere un ricercatore di tartarughe marine in viaggio alle Isole Galapagos).
3. Quando sei diventato scrittore?
Non mi definisco una scrittrice. Se dicessi di esserlo sarebbe un’assoluta mancanza di rispetto nei confronti di chi lo è davvero, uno scrittore. Diciamo “aspirante scrittrice”, o “scrittrice emergente”. Ho pubblicato il mio primo romanzo, A piedi nudi sull’erba, il 18 settembre 2025 grazie alla CE Bookabook.
4. Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere
indipendente?
Al momento sto collaborando con la stessa editor che mi ha seguita durante la pubblicazione con Bookabook, con la quale mi sono trovata benissimo, e che ora lavora in proprio. Siamo in fase di editing del mio secondo romanzo (la diretta prosecuzione del primo), la cui uscita è prevista per dicembre, e siamo in parola anche per i due romanzi successivi.

5. Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?
Durante la stesura del primo romanzo ne ho avuti diversi: per due anni ho scritto solo nel periodo febbraio-aprile (non ho idea del perché fossi ispirata solo in quei mesi). Poi, nel 2023, qualcosa è cambiato. Ho iniziato a leggere più romance e meno thriller psicologici, e questo sicuramente mi ha
aiutata nella stesura. I successivi romanzi sono arrivati di getto, in meno di un anno ne ho scritti tre. In realtà, vivo una sorta di “mini-blocco” ogni volta che devo descrivere un’emozione: ho difficoltà a manifestare i miei sentimenti nella vita reale, e metterli nero su bianco è stata (e continua a essere)
una grandissima sfida personale.
6. Perché hai deciso di diventare scrittore?
Modifico la domanda in “perché hai deciso di iniziare a scrivere”, perché scrittrice non sono. Per semplice necessità. Mentre scrivo sfuggo da ciò che mi circonda (esattamente come quando leggo o disegno), vivo altre mille vite – quelle dei miei personaggi – e mi metto in gioco descrivendo le loro emozioni. Il mio più grande desiderio è quello di continuare a migliorarmi, e di crescere attraverso le critiche costruttive di chi leggerà i miei romanzi.

7. I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?
I social hanno svolto – e svolgono tuttora – un ruolo molto importante. Bookabook propone di farsi conoscere attraverso presentazioni e firmacopie, com’è giusto che sia d’altra parte, ma io ho sempre odiato mettermi in prima linea e parlare in pubblico (anche se ora la mia psicologa mi ha dato l’arduo compito di iniziare a farlo): ho sempre pensato che, se il mio libro davvero merita di essere letto, debbano essere gli altri a dirlo. Ecco, dunque, che ho deciso di “investire” inviando copie a influencer, blogger e bookblogger con due obiettivi: il primo è quello di ricevere recensioni oggettive e fuori dai denti (i parenti e gli amici, talvolta, hanno troppa paura di ferire i sentimenti e non sono onesti come dovrebbero essere), il secondo di farmi conoscere sui
social, i mezzi pubblicitari più potenti degli ultimi anni.
8. Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?
A mente. Magari mentre ascolto una canzone, o leggo un libro, o sento una notizia in televisione. A piedi nudi sull’erba è nato grazie a Perfect di Ed Sheeran (molto commerciale, lo so, ma davvero stupenda). Ero a lavoro ed è passata alla radio. Nella mia testa, fino a quel momento, sapevo solo che i protagonisti del mio romanzo avrebbero dovuto essere due amici d’infanzia, Ale e Giulia: lei timida e riservata, lui l’esatto opposto. Quando ho letto il testo della canzone, immediatamente mi si è delineata in mente l’intera trama del romanzo. Il resto è venuto da sé, mentre scrivevo. Non ho mai abbozzato su block notes appunti o caratteristiche dei personaggi. O meglio, ci ho provato, ma poi mi sono accorta che non ne tenevo conto. Ogni volta che scrivo, vado a braccio.
9. Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?
Entrambi. La trama deve essere accattivante e realistica, il suo obiettivo è quello di tenere il lettore incollato alle pagine. I personaggi, d’altro canto, devono essere semplici e veri, con caratteristiche comuni – potrebbero tranquillamente essere le persone che vivono nella casa accanto alla nostra - nei quali sia estremamente facile immedesimarsi sia a livello caratteriale che emotivo.
10. Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?
Fino a oggi, fortunatamente, ancora non ci sono state recensioni negative. O meglio, ci sono stati pareri e opinioni personali riguardo ad alcuni passaggi del romanzo, ad esempio il fatto che io abbia inserito molti flashback (che sono la parte che ho maggiormente amato scrivere) che possono rallentare un po’ la narrazione. Oppure che alcuni particolari momenti avrebbero dovuto essere descritti con più particolari (non voglio spoilerare nulla). Faccio tesoro di tutto, tutto aiuta per migliorarsi.

11. Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?
L’attesa della pubblicazione. Mi manda ai matti dover aspettare mesi prima di poter ricevere feedback sul romanzo.
12. Che consiglio dai ai nuovi autori?
Sarò banale, ma è quello che penso: non smettere mai di credere nei propri sogni, rimboccarsi le maniche e darsi da fare. Rimanere umili e accettare le opinioni diverse dalla propria. Nessuno nasce “imparato”, ma chi arriva da qualche parte prima di noi ha sicuramente la competenza e la maturità
giuste per dare buoni consigli.
13. Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?

Vedi risposta alla domanda precedente. In aggiunta, mi permetto di consigliare la CE Bookabook: un professionista del settore legge il manoscritto al momento dell’invio, e nel giro di una ventina di giorni dà il suo parere (cosa assai rara nel campo dell’editoria). Se è positivo si apre la campagna di crowfunding, se è negativo l’autore ha la possibilità di migliorarsi e ritentare nuovamente.
14. Quanti libri hai scritto finora?
Scritti quattro, pubblicato uno. Come dicevo, il secondo uscirà a dicembre, il terzo è previsto per giugno 2026. Il quarto a seguire (sono alle ultime battute). Nella mia testa ce ne sono altri due pronti, devo “solo” scriverli.

15. Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?
Il terzo, che ha un pov totalmente maschile, e il quarto, che ha un doppio pov (maschile e femminile). Devo essere stata un uomo in una mia vita precedente, perché ho fatto meno della metà della fatica a descrivere le emozioni dal punto di vista maschile rispetto a quello dei primi due romanzi. O forse sono semplicemente migliorata nella scrittura, chi lo sa.
16. Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?
Il primo romanzo si conclude con un capitolo extra, che è ambientato due anni dopo il finale, ed è anche il primo capitolo del secondo libro. Sarà sempre Giulia la protagonista, ed è la continuazione di A piedi nudi sull’erba. Non voglio spoilerare nulla, se non che, questa volta, la trama sarà molto più leggera… Subito dopo la prima parte del libro.
17. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?
Ascolto la musica.
Ogni romanzo ha una sua playlist (che ho inserito nelle ultime pagine del testo) - potete trovarne il
link diretto a Spotify e YouTube sul mio profilo IG - che consiglio di ascoltare durante tutta la lettura del romanzo.
18. Quale autore famoso ritieni migliore?
Adoro Donato Carrisi, Lars Kepler, Wulf Dorn e Dan Brown. Per il genere romance amo principalmente Chiara Cavini Benedetti, Melissa Pratelli, Sara Purpura (ma anche molte altre). Ho adorato Whenever Romeo di Alice Winchester e Noah & Abby di Arianna Canale. Posso dire, però, che la mia autrice preferita in assoluto sia Carley Fortune.
19. Dove trovi le idee per i tuoi libri?
Nella vita quotidiana, mentre ascolto una canzone o ne leggo il testo, mentre guardo una serie TV o un film, mentre faccio attività sportiva. Qualunque momento è buono per trovare un’idea.
20. Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un film?
Nel secondo libro c’è un rimando molto preciso a un attore famoso, Damian Hardung. Tutti gli altri personaggi sono totalmente frutto della mia immaginazione. Ho trovato delle foto abbastanza precise di ognuno di essi su Pinterest, e le ho usate per creare dei reel sul mio profilo IG. Se vi va, andate a darci un’occhiata, così vi farete un’idea dell’aspetto fisico di Ale, Giulia e Tommaso (per il momento).
21. La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?

La mia famiglia vuole che io sia felice, e io sono felice quando scrivo.
22. I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?
Sì, ed è la parte più gratificante per un autore. Da lettrice mi sono sempre permessa di scrivere alle autrici il mio feedback personale. Alcune mi hanno risposto, altre no. Io, personalmente, vorrei davvero che chiunque si sentisse libero di darmi la sua opinione. Mi piace molto scambiare due chiacchiere con i lettori, mi aiuta a uscire dalla mia comfort zone e a superare la mia timidezza.

 

 

 

Ringrazio le ragazze per avermi contattata e avermi dato questa bellissima opportunità.

Grazie anche a chi ha dedicato un po’ del suo tempo a leggere questa intervista, e a chi farà lo stesso con il mio romanzo.

Erika Barbieri


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