Intervista a Giuseppe Incorvaia

Pubblicato il 25 ottobre 2025 alle ore 16:57

Oggi vogliamo farvi conoscere un nuovo scrittore e il suo libro!

Mi chiamo Giuseppe Incorvaia, sono nato in Sicilia ma  da diversi anni vivo a Cicconicco di Fagagna, in Friuli.
Lavoro come Operatore Socio Sanitario (OSS) in una RSA, un mestiere che mi ha insegnato molto sull’ascolto, sull’empatia e sulla fragilità umana.
Scrivere, per me, è sempre stato un modo per
dare voce alle emozioni che non riescono a
uscire a parole.

1. Quando hai iniziato a scrivere? 

Ho iniziato a scrivere a 13 anni, quando facevo  parte del coro della mia chiesa in Sicilia.  Scrivevo testi che poi cantavo insieme a un  amico che suonava la chitarra. Era il mio modo  per esprimermi e liberarmi.

2. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della  scrittura? 

La necessità di comunicare. Da ragazzo ero  molto introverso e la scrittura è diventata un  rifugio, un linguaggio sicuro dove potevo essere  davvero me stesso. 

3. Quando sei diventato scrittore? 

Quando ho capito che le mie parole potevano  arrivare agli altri, che potevano toccare e  aiutare. Non è stato un momento preciso, ma  una consapevolezza che è cresciuta nel tempo. 

4. Vorresti essere pubblicato da una casa  editrice, oppure preferiresti rimanere  indipendente? 

Sono stato pubblicato da BookRoad, marchio  del gruppo Leone Editore, attraverso una  campagna di crowdpublishing. È un percorso  che unisce autore e lettori, e mi piace molto  questa dimensione di condivisione. 

5. Qual è la tua esperienza con il blocco dello  scrittore? 

A volte capita, ma non lo vivo come un nemico. Di solito mi fermo, ascolto la vita intorno a me, e  poi le parole tornano da sole. 

6. Perché hai deciso di diventare scrittore?

Perché credo nel potere delle parole: possono  curare, far riflettere e cambiare chi le legge. 

7. I social media svolgono un ruolo importante  per te come autore? 

Sì, sono fondamentali per far conoscere la mia  storia e creare un contatto diretto con i lettori. 

8. Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?

Osservo molto le persone: i gesti, la voce, i  dettagli, un profumo, uno sguardo. Alma, la  protagonista del mio romanzo, è un insieme di  frammenti reali e vissuti. 

9. Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è  essenziale per te? Perché? 

I personaggi. Sono loro che guidano la storia,  che le danno verità e profondità. 

10. Come gestisci le recensioni negative sul tuo  libro?

Con serenità. Credo che ogni lettore abbia il  diritto di sentire o non sentire una storia.  L’importante è che le emozioni siano vere. 

  1. Quale parte del tuo processo di scrittura è la  più difficile? 

Far sentire sulla pelle del lettore ciò che prova il  protagonista. È una sfida, ma anche la parte più  bella. 

  1. Che consiglio dai ai nuovi autori? 

Scrivete per voi, non per piacere agli altri. Le  parole sincere arrivano sempre. 

  1. Cosa diresti a uno scrittore che vuole  pubblicare il suo primo libro? 

Non arrenderti mai. Il percorso è lungo, ma ogni  passo vale la pena. 

  1. Quanti libri hai scritto finora? 

Uno: I frammenti di Alma. 

  1. Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più  scrivere? 

Questo. Perché è un viaggio dentro l’anima, un messaggio d’amore e rinascita. 

  1. Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo  libro? 

Per ora nessun progetto concreto, ma tante  idee che aspettano di diventare parole. 

17. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?

La musica. Soprattutto quella cinematografica: mi aiuta a creare immagini e sensazioni. 

18. Quale autore famoso ritieni migliore?

Amo Elena Ferrante per la profondità  psicologica e Paulo Coelho per la spiritualità  nelle parole. 

19. Dove trovi le idee per i tuoi libri? 

Nelle persone. Ogni volto, ogni storia, ogni ferita  è una fonte di ispirazione. 

20. Quali attori pensi che interpreterebbero i  tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un  film? 

Per Alma vedrei bene Matilde Gioli, per la sua  sensibilità, e per Leon Alessandro Borghi,  capace di mostrare entrambe le facce di un  personaggio complesso. 

21. La tua famiglia sostiene la tua scrittura?  Cosa ne pensa? 

Sì, molto. Sono orgogliosi e mi incoraggiano  sempre, anche se all’inizio non era facile  credere che potesse diventare qualcosa di  concreto. 

22. I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono? Sì, e sono i momenti più belli. Mi scrivono che si  sono ritrovati nella storia di Alma, che hanno  rivisto sé stessi nelle sue emozioni. È il  complimento più grande.

 

 

 

Scrivere I frammenti di Alma è stato un atto di  coraggio e di amore. 

Un modo per dare voce al silenzio e dire: anche  dopo un amore che ferisce, si può rinascere. Grazie a chi sceglie di leggere, perché leggere è  sempre un gesto d’anima.

Giuseppe Incorvaia


Aggiungi commento

Commenti

Non ci sono ancora commenti.