Buona domenica a tutti, con una nuova intervista ad una dolcissima scrittrice.
"Mi chiamo Morena Terenzi. Di giorno lavoro con numeri ed equilibri, ma scrivo per necessità dell’anima. La scrittura è diventata per me cura: trasformo il personale in storie che cercano di restituire luce e memoria."
1. Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere quando la vita mi ha costretta a fermarmi. Le parole sono diventate un riparo, un modo per dare forma a ciò che non riuscivo a dire ad alta voce.
2. Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
Il dolore mi ha avvicinata alla scrittura: la necessità di trasformare una mancanza in qualcosa che potesse continuare a vivere.
3. Quando sei diventato scrittore?
Mi sono sentita scrittrice il giorno in cui qualcuno mi ha detto che, grazie al mio libro, anche loro avevano imparato a conoscere e amare Rebecca.
4. Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere indipendente?
Per I girasoli di Rebecca ho voluto l’autopubblicazione, per non alterare nulla della storia. Ma per altri progetti collaboro volentieri con case editrici.
5. Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?
Il blocco arriva quando la mente fa troppo rumore. Allora mi fermo, guardo il mondo, lascio sedimentare le emozioni… e le parole tornano da sole.
6. Perché hai deciso di diventare scrittore?
Non ho scelto di diventare scrittrice: è stata una via di salvezza. La scrittura mi ha fatto respirare quando non ci riuscivo più.
7. I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?
Sì, perché i social permettono ai libri di trovare i lettori giusti. È una forma di incontro e di vicinanza preziosa.
8. Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?
Parto sempre da un’emozione vera. Personaggi e trama nascono dal vissuto, dai ricordi, dagli attimi che restano attaccati addosso.
9. Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?
I personaggi. Devono avere un cuore pulsante e una verità riconoscibile: sono loro a rendere reale ogni storia.
10. Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?
Ascolto ciò che può aiutarmi a crescere e lascio andare ciò che è solo distruttivo. Non tutti possono entrare in tutte le storie.
11. Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?
La parte più difficile è riaprire le ferite. Ma è proprio lì che nasce la sincerità.
12. Che consiglio dai ai nuovi autori?
Non aspettate di sentirvi pronti. Iniziate. Scrivete. Cadete e riscrivete. La voce si affina solo camminando.
13. Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?
Pubblica quando senti che la tua storia merita di essere ascoltata. Non lasciare che la paura decida al posto tuo.
14. Quanti libri hai scritto finora?
Uno pubblicato, molti in fase di pubblicazione o selezione in concorsi e antologie.
15. Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?
I girasoli di Rebecca perché contiene il cuore, la memoria e la luce di chi non c’è più, ma continua a esistere.
16. Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?
Sto lavorando a un romanzo che parla di rinascita, con toni più luminosi e anche ironici. Perché dopo il buio, si deve poter tornare a ridere.
17. Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?
Il silenzio, una tazza di caffè e la libertà di scrivere quando la vita si ferma un istante.
18. Quale autore famoso ritieni migliore?
Non metto gli autori sul podio: ognuno illumina una parte diversa del mondo. Amo chi sa toccare l’anima senza far rumore.
19. Dove trovi le idee per i tuoi libri?
Nelle persone, nei ricordi, nei dettagli semplici che molti ignorano. Le storie sono ovunque… bisogna solo ascoltarle.
20. Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un film?
Vorrei attori capaci di emozionare senza dover spiegare: quei volti che parlano con gli occhi e con i silenzi.
21. La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?
Sì, mi sostengono e ne sono grata. Sanno che la scrittura è il mio modo per restare in contatto con ciò che conta davvero
22. I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?
Mi scrivono in tanti, raccontandomi che il libro ha acceso una luce nel loro dolore. Ogni messaggio è una piccola rinascita.
Se le parole possono guarire, allora io continuerò a scriverle.
Morena Terenzi
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