Apriamo il pomeriggio con una nuova intervista!
Mi chiamo Ilaria Russo, ho ventisei anni. Mi piace molto andare al cinema, guardo molte serie tv (le conosco quasi tutte) e da quando mi è stato regalato il Kindle leggo molto. Il mio genere preferito è il fantasy. Sono in stop da quasi metà anno con la lettura per scrivere il mio primo libro.
- Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere tra marzo e aprile di quest’anno.
- Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
Mi è sempre piaciuto scrivere, ma non ho mai avuto il coraggio di mettere le parole su carta. Poi, all’improvviso, ho sentito il bisogno di mettermi al computer e di lasciar fluire le parole dalla mia mente. Mi sono sentita subito più leggera e felice.
- Quando sei diventato scrittore?
Non mi sento ancora una «scrittrice» e credo che mi ci sentirò mai. Però, per rispondere a questa domanda: quando ho avuto la necessità di far parlare la mia anima.
- Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere indipendente?
Mi piacerebbe essere pubblicata da una casa editrice.
- Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?
Fortunatamente non ho ancora avuto il blocco dello scrittore, perchè appena ho finito di scrivere il primo libro o anche nel mentre lo scrivevo, mi appuntavo tutte le domande o informazioni che poi mi sarebbero servite per il successivo perchè avevo una grossa paura di dimenticare tutto. Credo sia utile per impedire il blocco.
- Perché hai deciso di diventare scrittore?
Non è stata una decisione quella di diventare «scrittrice», ma più una necessità. Ho iniziato a scrivere perchè mi sentivo sola e non avevo una prospettiva sulla mia vita. Mi sono rifugiata in un mondo composto da 306 pagine.
- I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?
Quando ho pubblicato il libro non avevo idea di come presentarlo al mondo, i miei amici mi hanno detto che avrei dovuto crearmi un account tiktok per questo motivo. Ed è diventato molto importate: ho conosciuto ragazze splendide che hanno letto il mio libro, altre che lo leggeranno, altre con cui ci ho fatto amicizia. Mi ha sorpreso tutto questo, anche perchè non sono il massimo nel farmi conoscere e fare amicizia.
- Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?
Ne L’erede di guerra, alcuni personaggi posseggono una parte caratteriale -che a me piace- dei miei amici più stretti. La trama è nata per gioco: dalla mia passione per il tè; alla ricerca di un posto nel mondo. Ma, il significato nascosto è l’equilibrio tra il bene e il male.
- Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?
La parte essenziale per me sono la trama e i personaggi, perchè ognuno di loro ha una parte fondamentale nella vita della protagonista e ognuno di loro la aiuterà nel processo della sua ricerca di identità e del suo posto nel mondo.
- Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?
Al momento non ho ricevuto recensioni negative. Ma, conoscendomi: un bel piantino tattico, una seduta di chiacchiere con le mie amiche e via.
- Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?
La parte difficile è stata la costruzione della trama, in un mondo dove molti libri hanno una costruzione simile dei protagonisti e del finale… volevo che il mio libro fosse in qualche modo differente.
- Che consiglio dai ai nuovi autori?
Il mio consiglio per i nuovi autori è di mettere la verità in ogni parola, azione ed emozioni. Chi legge sentirà la vostra essenza.
- Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?
A chi vuole pubblicare il suo primo libro: di farlo. Stavo per mollare ad un passo dalla pubblicazione, poi mi sono detta: perchè? Perchè dovrei avere il rimpianto di non averlo fatto? Ci ho messo ogni mia emozione vera, ogni parola e gesto che ho scritto e descritto le ho sentite. Ho pianto con i personaggi, ho riso insieme a loro, hanno imparato e io con loro. Non a tutti piacerò, ma ci sarà sempre qualcuno a cui queste parole arriveranno e, magari, si sentirà meno solo.
- Quanti libri hai scritto finora?
Al momento sono in procinto di scrivere il secondo libro.
- Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?
Dato che il secondo non è neanche a metà, direi che il primo, L’erede di guerra sia stato il più bello da scrivere.
- Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?
Il secondo libro sarà più dinamico ed avvincente. Ci saranno nuove scoperte sulla verità dei protagonisti e scopriremo insieme nuovi regni e pericoli. Ma, il finale, non sarà piacevole… mi dispiace.
- Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?
La musica mi aiuta molto nella concentrazione, ma anche una scrivania ordinata. Odio il disordine!
- Quale autore famoso ritieni migliore?
Ho divorato i libri di Suzanne Collins, letteralmente. Mi sono immedesimata in Katniss, cioè, ero lei ed è stato bellissimo. Diciamo che ho voluto ispirarmi alla sua scrittura, fare in modo che le persone mentre leggessero: sentissero, provassero e scoprissero le stesse cose di Evelyn nel momento in cui le stava affrontando.
- Dove trovi le idee per i tuoi libri?
L’idea del primo libro è nata casualmente, ero nella mia camera a riordinare.
- Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un film?
Mi piacerebbe molto che Milli Bobby Brown interpretasse la protagonista. Sarebbe perfetta ed è una delle mie attrici preferite. Anche Sydney Sweeney sarebbe perfetta nelle vesti della migliore amica della protagonista.
- La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?
I miei genitori sono stato sorpresi dalla mia iniziativa. Mia madre era molto contenta e lo sta leggendo. Mio padre, invece, aspetta che diventi una serie tv.
- I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?
La mia più grande paura era quella che non piacesse e non fosse in grado di soddisfare le aspettative, invece, chi lo ha letto mi ha dato il suo parere positivo e anche qualche consiglio.
Evelyn cerca il suo posto nel mondo,
e io l’ho cercato insieme a lei.
Se queste pagine ti hanno tenuta compagnia,
se ti hanno fatto sentire parte di qualcosa,
allora ho scritto per la persona giusta. Tu.
Ilaria Russo
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