Intervista a Dalila

Pubblicato il 8 dicembre 2024 alle ore 10:53

Altra intervista ad un'altra autrice di dark che si chiama Dalila, la trovate su instagram e tiktok come wrait_archives!

Lei è Dalila Khbizy, ha 24 anni ed è l’autrice di Black Touch e Pitch Black, i primi due libri di una tetralogia dark fantasy pubblicata in self su Amazon.

Iniziamo con l'intervista!

1.Quando hai iniziato a scrivere?
Ho iniziato a scrivere da bambina, in realtà. Alle elementari e alle medie passavo
molto tempo in compagnia dei libri e, siccome a scuola scrivere temi era la mia
attività preferita, presto ho deciso di prendere in mano la penna e cimentarmi nella
creazione di storie simili a quelle che leggevo.

2.Cosa ti ha fatto avvicinare al mondo della scrittura?
Le ragioni sono principalmente tre. La prima è la lettura, in particolare di fantasy. La
seconda è il bisogno di evadere dalla realtà. Sin dall’inizio, scrivere mi ha dato la
possibilità non solo di vivere vite completamente diverse dalla mia (esattamente
come leggere) ma anche di avere il controllo su quelle vite, su quel mondo, su ogni
interazione tra i personaggi. Scrivere mi è sempre servito, nel caos, a tenere almeno
una cosa sotto controllo. La terza ragione è: volevo sfogarmi. E, oltre allo sfogo, sentivo il desiderio fortissimo di esprimermi e di creare un contatto con le persone tramite la scrittura.

3.Vorresti essere pubblicato da una casa editrice, oppure preferiresti rimanere
indipendente?

Il mio sogno è sempre stato essere pubblicata da un casa editrice, ma la vita da indipendente mi ha dato delle gioie uniche (così come delle sofferenze, devo dire). Difficile quindi rispondere… ecco, la mia risposta è: ci proverei volentieri, con una casa editrice! Ma non esiterei a tornare al self, se l’esperienza si rivelasse negativa.

4.Quando sei diventato scrittore?

Cavolo, domanda difficile. Presuppone una riflessione iniziale: cosa ti rende scrittore? La mia risposta è semplice (anche se in molti non sono d’accordo): sei uno scrittore nel momento in cui scrivi qualcosa. Ho realizzato questo da relativamente poco tempo, ed è stata una specie di epifania che ha cancellato alla radice la mia onnipresente sindrome dell’impostore. Se sono una scrittrice da quando ho cominciato a scrivere, allora lo sono diventata alle elementari. Suona buffo, forse anche un po’ presuntuoso. Va bene così!

5.Perché hai deciso di diventare scrittore?

Perché per tanto, tanto tempo non ho fatto altro che scrivere. Ho sempre amato raccontare e raccontarmi, e pensare di essere altro da una scrittrice non è praticamente contemplabile.

6.Qual è la tua esperienza con il blocco dello scrittore?

Credo che ogni esperienza col blocco sia tremenda e la mia non fa differenza. Ho pubblicato Black Touch nel 2021 e Pitch Black nel 2022, dopodiché l’eccessivo impegno in questi progetti unito agli obblighi della vita universitaria mi hanno portato non solo a un blocco ma ad un vero e proprio burnout. Ho mollato tutto: la scrittura del terzo volume (che ora ho ripreso), la mia pagina Instagram, quella TikTok, le collaborazioni… tutto. Ho cancellato la scrittura dalla mia vita per due anni perché la vista della pagina bianca mi dava il voltastomaco. Solo nell’ultimo anno ho deciso di cominciare da capo, con calma, rispettando i miei tempi e i miei bisogni. Ho trovato nuovi metodi di scrittura e nuovi metodi per superare i momenti di stallo, e sono estremamente soddisfatta degli obiettivi che sto conseguendo.

 

7.I social media svolgono un ruolo importante per te come autore?

Cavolo, eccome! Dal 2021 sono stati il mio trampolino di lancio, non saprei in che altro modo promuovere i miei libri senza i social. Per gli autori self sono una manna dal cielo, ma anche una grande maledizione visto che bisogna imparare tutte le regole del caso, essere costanti e farsi notare tra gli altri scrittori self. Non è affatto facile usarli correttamente, ma ho imparato che sono il tempo e la pratica a renderti sempre più capace, e che i primi post fanno sempre un po’ schifo – ma almeno hai cominciato, e bisogna iniziare da qualche parte per andare da qualche parte.

8.I tuoi lettori ti contattano? Cosa dicono?

Nonostante la quantità di copie vendute e l’engagement sui social, i lettori che mi contattano sono troppo pochi! Uso questo spazio per fare un annuncio ufficiale: contattatemi! Prendiamoci un tè insieme e facciamo amicizia, perbacco.

9..Preferisci libri cartacei o ebook?

Amo le grandi librerie, amo la sensazione della carta tra le dita, amo tutto dei libri cartacei, ma sinceramente… costano troppo. Preferisco quindi leggerli in formato ebook, ma detto fra noi è solo per una motivazione economica. 

10.Come gestisci le recensioni negative sul tuo libro?

Ah, sarò sincera: a volte brucia.  Ci si raffredda, si cerca di capire se sono recensioni costruttive o solo vomito acido, e si va avanti. Un libro può non piacere, persino un tipo di scrittura può non piacere, ed è un diritto sacrosanto del lettore esprimerlo pubblicamente.

11.Quale parte del tuo processo di scrittura è il più difficile?

Decisamente quello della seconda e terza bozza, quando devo far combaciare le scene e scrivere quelle che durante la prima bozza ho delegato alla povera Dalila del futuro.

12.Come costruisci i tuoi personaggi e la trama?

Sono una cosiddetta scrittrice giardiniera, nel senso che parto da un’idea, una scena, un concetto o un personaggio e attorno ci costruisco tutta la storia; questa non mi è mai chiara sin dall’inizio ma si srotola in corso d’opera, esattamente come i personaggi, ed è così che imparo cose di lei e la completo in eventuali seconde e terze bozze. 

13.Tra la tua trama e i tuoi personaggi, cosa è essenziale per te? Perché?

I personaggi. Ovviamente la trama mi sta a cuore, ma i personaggi sono essenziali, per me. Sono la voce che ho per esprimere parti di me che altrimenti rimarrebbero zitte, sono il mio modo personale per elaborare la paura, il desiderio, la violenza e pensieri che ho sempre desiderato condividere con il mondo. È attraverso i personaggi che i lettori empatizzano con le vicende ed è sempre attraverso di loro che io creo un ponte con i lettori. 

14.Quanti libri hai scritto finora?

Di pubblicati? Due. Di scritti? Tre. Sì, possiamo dire tre. Uno è su Wattpad, prima o poi ci rimetterò mano e pubblicherò anche quello.

15.Quale dei tuoi libri ti è piaciuto di più scrivere?

Ah, caspita… tra i due, dico Black Touch. Ma a dirla tutta è il seguito di Pitch Black, che sto scrivendo adesso, quello che sto adorando scrivere.

16.Puoi raccontarci qualcosa del tuo prossimo libro?

I personaggi sono cambiati, esattamente come sono cambiata io in questi due anni. Questo terzo libro vuole essere più dark, horror ed introspettivo, ma vuole anche rappresentare le mie idee politiche e religiose, senza tuttavia essere troppo pesante. Ci tengo al lato leggero e scorrevole della mia scrittura.

17.Cosa ti aiuta a concentrarti mentre scrivi?

La musica. Goth, rock, metal, di solito. A volte un po’ di Cardi B. Altre volte, sigle di anime. Però è bene specificare che mi deconcentro con niente, quindi la maggior parte del tempo lo spreco a trovare la canzone giusta. 

18.Dove trovi le idee per i tuoi libri?

Intuizioni dopo aver visto, letto o sperimentato qualcosa. A volte, può essere semplicemente un’immagine su Pinterest. Bam! Scintilla. Apro le note del telefono e scrivo l’idea. 

19.Cosa diresti a uno scrittore che vuole pubblicare il suo primo libro?

Se lo stai pubblicando in self, a meno che tu non sia conosciuto sui social, quasi nessuno ti verrà a cercare per leggere quel che hai scritto. Investi sui bookbloggers, sii intraprendente, creativo (a volte anche un po’ svergognato). Credici tu per primo, non delegare solo agli altri il compito di credere nella bellezza della tua opera perché la verità è che nessuno potrà amarla quanto la ami tu. Se hai i soldi, investi in un editor, altrimenti prima di pubblicare invia il manoscritto a qualcuno in modo che ti dia un’altra prospettiva e che ti aiuti ad intercettare errori che magari non noteresti da solo. Non cercare di fare tutto da solo, perché il peso a volte è troppo. Sii audace e deciso e, soprattutto, sii paziente. Io non sono una persona paziente, ma te lo dico proprio per questo. Non fare come me. Sii paziente. 

20.Che consiglio dai ai nuovi autori?

Io amo parlare coi nuovi autori anche solo per dire: continuate a scrivere. Non esistono scrittori migliori o peggiori di voi, esistono persone che come voi vogliono esprimersi. Persone con background diversi, con possibilità diverse dalle vostre, con obiettivi diversi dai vostri. Non ragionate in termini verticali (migliore-peggiore) e neanche in termini numerici (più copie vendute/followers-più successo), ragionate in termini di obiettivo. Qual è il vostro obiettivo, pubblicando? E poi, consiglio di darsi il tempo necessario a raggiungere questo obiettivo. Scrivo Black Touch dal 2012 e solo recentemente ho capito dove voglio arrivare con questa storia… quindi, datevi tempo. E anche qualche pacca sulla spalla, ogni tanto.

21.Quale autore famoso ritieni migliore?

Di sicuro Maggie Stiefvater per la prosa. Amo il modo in cui scrive, soprattutto in “Raven Boys”. Mona Awad con “Bunny”, invece, è stata per me una scoperta sensazionale. 

22.Quali attori pensi che interpreterebbero i tuoi personaggi se il tuo libro diventasse un film?

Io totalmente impreparata a questa domanda… cavolo, proprio non saprei! Ma non sono schizzinosa, basta gli attori maschili siano belli come immagino Ash, Loki e gli altri (e anche bravi, ovviamente…)

23.La tua famiglia sostiene la tua scrittura? Cosa ne pensa?

La mia famiglia ha sempre sostenuto la mia scrittura e molte volte mi ha spronata a buttarmici, anche quando io non ne avevo il coraggio e non mi sentivo all’altezza di farlo.

"Che dire, vi ringrazio ancora per l’opportunità!" Dalila

VI RINGRAZIAMO PER AVERCI SEGUITO E PER AVER LETTO LE PAROLE DI DALILA, ADESSO VI CHIEDIAMO DI AGGIUNGERE UN COMMENTO E UNA VALUTAZIONE PER CAPIRE SE VI PIACCIONO QUESTO TIPO DI INTERVISTE.




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Commenti

Desired Aimee
9 mesi fa

la mia daly🩷